
E solo con lui riuscivo a ridere fino alle lacrime come non facevo con nessun altro. Solo con lui riuscivo a stare pure quattro ore in un bar a parlare di tutto, solo con lui mi ci perdevo a guardarlo in quegli occhi color azzurro, solo con lui sorridevo al suo sorriso, solo con lui potevo essere me stessa davvero. Solo con lui potevo mettermi a saltellare come na bambina in quel bar alla serata dei ‘giochi d’infanzia’, solo con lui potevo cantare seduta dietro in motorino e urlare a braccia aperte mentre lui aumentava la velocità. E solo con lui era bello passare le serate in giro a bere per poi andare a casa di un’amica e star buttati fuori a fissare il cielo e a sparare cavolate senza sosta.
E poi solo con lui usciva quella gelosia smisurata verso ogni ragazza che gli si avvicinava, solo con lui sorridevo fra na idiota, solo con lui mi piaceva perdermi in lunghi abbracci.
Solo con lui ero, non dico felice, ma qualcosa che alla felicità ci va davvero vicino.
Ma ora lui non c’è, ora è finito tutto. Ora non c’è più nessun motorino parcheggiato fuori casa mia e ogni volta che ne passa uno io ci spero un po’ che sia lui a tornare. Invece no. E ora lui non c’è più a riempire le serate con le sue cavolate, ora non c’è più niente. Non esiste più niente di tutto quello. Non ci sono più sabati sera da passare tra alcool e baci, non ci sono più domeniche in giro per casa a giocare come i bambini, e la paura ad ogni rumore, e le liti con i cuscini, e le risate, e le corse su e giù per le scale, e il crollare sul divano sfiniti dopo la guerra e gli scherzi. Non ci sono più i nostri momenti di dolcezza, quelli stupidi o quelli in cui litigavano e manco ci guardavamo in faccia. Non ci sono più né urla né baci. E mi manca tutto questo. Vederlo seduto sul divano a mangiare le patatine ridendo in modo così ingenuo o mangiare la pizza guardando un film della disney come se non fossimo mai cresciuti. Mi manca vederlo arrivare e scendere dal motorino già con un sorriso stampato in faccia, e vederlo corrermi incontro e prendermi in braccio. Mi mancano le coccole e le carezze, e il suo continuo toccarmi i capelli e tirarmeli indietro al mio posto. Mi mancano le foto stupide e le cene fatte di cibi spazzatura per cui noi andavamo matti. E mi mancano i pomeriggi in centro a mangiare lo zucchero filato e a ridere così forte che tutti si voltavano a guardarci. E mi manca stringere la sua mano o avere il suo braccio intorno al mio collo; mi manca così tanto sentirmi protetta da lui. E mi manca raccontargli ogni cosa, sfogarmi, parlare. Mi manca poter piangere con lui e ricevere un suo sorriso e un ‘tranquilla ci sono io’. Mi manca vederlo con un regalo stupido in mano e la bottiglia di prosecco. Mi manca vederlo rincorrere il cane per la cucina o vederlo chiacchierare con la mia famiglia.
E mi manca tutto quello che può riguarda lui. Mi manca lui.
Mi manca forse l’unico amore giusto che avevo trovato, forse l’unico che poteva mettermi in ordine la confusione che ho in testa.
Mi manca il mio migliore amico.
Mi manca da morire.
E mi manca tutto quello che può riguarda lui. Mi manca lui.
Mi manca forse l’unico amore giusto che avevo trovato, forse l’unico che poteva mettermi in ordine la confusione che ho in testa.
Mi manca il mio migliore amico.
Mi manca da morire.
Ma io tendo a soffocare i sentimenti e a tenermi per me ciò che provo, a costo di distruggermi dentro. A costo di passare notti a pensarci. A costo di piangere ad ogni sua foto. A costo di maledirmi a vita, di pentirmene per averlo lasciato andare.
Tendo a soffocare i miei sentimenti, perché io so solo far star male le persone.
Tendo a soffocare i miei sentimenti, perché io so solo far star male le persone.
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